Hai chiuso?
Perché?
Non vuoi che
entrino a casa tua?
E come
pretenderai un giorno di uscirne?
Là fuori se
non ci fossero ostacoli e barriere sarebbe bellissimo.
Potresti
passeggiare.
Prendere un
gelato.
Incontrare le
persone.
Parlare con
loro.
Condividere le
gioie.
Le tristezze.
Conoscere
identità diverse dalla tua.
Mescolarti.
Crescere
assieme.
Hai provato a
chiederti perché bussano alla tua porta?
Non hai mai
bussato a nessuno tu?
Eppure non
avevi cattive intenzioni.
Come puoi
pensare che là fuori vogliano levarti qualcosa?
Come puoi
pensare che la disperazione sia un fatto pericoloso a prescindere?
Sei per caso
in malafede?
Proietti il
tuo essere malvagio sugli altri?
Sai che così
la tua miseria toglie i bei vestiti che ti sei costruito addosso?
Sai che puzzi
assai di più di chi non si lava da settimane.
Tu puzzi di
inumanità in decomposizione.
Ma ci pensi?
Potresti
aprire.
Rifocillare.
E poi
spostarti con chi ti sta chiedendo aiuto.
Con loro.
Verso di loro.
Per
riaccompagnarli a casa un giorno.
La loro casa.
L’unico posto
in cui vorrebbero veramente stare.
In completa
protezione.
Per te.
Per loro.
Nessuno tra
una pressa di manganelli da una parte e di bombe dall’altra.
Sai come ti
sogno?
Mano nella
mano con chi è fuggito.
Ospite a casa
sua.
Ma ci pensi
che figata sarebbe?
Vedresti posti
bellissimi.
Magari con il
fumo intorno.
Perché quello
per un po’ resta.
Nella mente.
Nel cuore.
Lo stesso fumo
che ti costrinse a fuggire e chiedere aiuto tanti tanti anni fa.
Dimenticasti
vero?
Per aria Bridges not walls - HumaniorA
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